Nonostante la Pandemia, la spesa per soluzioni e servizi per l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e della Robotic Process Automation è aumentata del 15%

Lo ha rilevato l’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, che ha analizzato un campione di aziende (circa 200) e rilevato quanto esse abbiano nel 2020 investito in progetti riguardanti tecnologie RPA e AI.

Le tecnologie che riguardano questi settori, possono essere riassunte in:

  • Intelligent data processing
  • Natural lenguage processing
  • Recommendation system
  • Intelligent rpa
  • Chatbot virtual assistant
  • Computer vision

Queste, in Italia, fanno parte di un mercato dal valore stimato di 300 milioni.

L’applicazione di queste nuove tecnologie è fondamentale per le aziende oggi, posto che esse vogliano mantenersi competitive rispetto ai futuri trend di crescita;

è auspicabile che derivati della AI e delle RPA, siano integrate nei processi di gestione dati delle aziende 4.0 in un prossimo futuro e su larga scala.

I progetti di AI che attirano più investimenti sono gli algoritmi per analizzare ed estrarre informazioni dai dati (Intelligent Data Processing), che coprono il 33% della spesa (+15%).

Seguono le soluzioni per l’interpretazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing) con il 18% del mercato (+9%), gli algoritmi per suggerire ai clienti contenuti in linea con le singole preferenze (Recommendation System) con un’incidenza del 18% (+15%) e le soluzioni con cui l’AI automatizza alcune attività di un progetto e ne governa le varie fasi (Intelligent Robotic Process Automation), che valgono l’11% della spesa (+15%).

Il restante 20% del mercato è suddiviso equamente fra Chatbot e Virtual Assistant (10%), che sono i progetti con la crescita più significativa (+28%), e le iniziative di Computer Vision (10%, +15%), che analizzano il contenuto di un’immagine in contesti come la sorveglianza in luoghi pubblici o il monitoraggio di una linea di produzione.

All’osservatorio di Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, hanno stimato che più della metà delle 235 imprese usate come riferimento dello studio, abbia avviato un progetto di RPA/AI.

Tuttavia, per vari motivi legati anche alla cultura del nostro paese, la percentuale dei progetti attivi è solo del 21%.

A tal proposito, Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Artificial Intelligence ha detto:

“Nel 2020 le istituzioni internazionali hanno dedicato molta attenzione all’ Artificial Intelligence per le sue potenzialità di impiego, ma anche per le implicazioni etiche che possono riguardare imprese, cittadini e la società nel suo complesso. Da un’analisi condotta dall’Osservatorio su 94 casi reali di problematiche etiche legate all’uso della tecnologia AI, le criticità più frequenti sono potenziali distorsioni nella fase di progettazione della soluzione AI (Bias, 23%), violazione delle libertà (Freedom, 19%), accentramento di risorse finanziarie/tecnologiche o culturali da parte delle Big tech (Trust, 17%), e problemi di privacy (11%)”

Sebbene le difficoltà, la diffusione di tali progetti è in crescita, e anche la Pandemia, non ha costituito un vero rallentamento, anzi è stata in certi casi fautrice di accelerazioni in termini di sviluppo ed investimento.

Non solo, ma anche a livello Europeo, possiamo assistere ad una vera e propria spinta verso una legislazione più orientata alla tutela sia dei consumatori sia degli aspetti etici legati a queste nuove tecnologie: in poche parole, la RPA sarà un area di investimento trainante per il futuro…

Molto di coloro che operano nel mercato IT, non potranno fare a meno di entrare nella scia di un nuovo e vibrante bacino di opportunità.

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IT Partner Italia è già al lavoro in tal senso, poiché prevede il rilascio in breve tempo, di una soluzione RPA customizzata per le aziende, nell’ottica di fornire servizi sempre più orientati verso i trend futuri di crescita e porsi come avanguardia nel pantheon dell’offerta, non sempre di qualità, delle soluzioni software integrate.

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